lunedì 23 dicembre 2013

Modella per un giorno

Per un giorno ho fatto da modella ad una sfilata organizzata da un salone di bellezza. Il tema non erano i vestiti ma il trucco e la capigliatura. Io ho indossato il Kimono, non era la prima volta che lo facevo e non ne ero molto entusiasta a dire la verita', perché e' molto scomodo e difficilissimo camminare quando lo si indossa. Ad ogni modo e' andato tutto bene.
Ecco alcuni scatti della giornata.

                                          Le ragazze del gruppo stile moderno

La preparazione - il make up

Io e le altre due ragazze del gruppo "Wa" (Tradizionale giapponese)

domenica 3 novembre 2013

I colori dell'autuno

 Se si pensa ai colori dell'autunno in Giappone, non si puo' non pensare al  Momigi, l'acero rosso giapponese. Questo albero, dalle foglie verdi in primavera in autunno, si colora di giallo e poi di rosso intenso in autunno, regalando magnifiche sfumatore di colori aranciati prima e rosso fuoco dopo.
Ecco delle foto che ho fatto in queste settimane in alcuni parchi della zona.












lunedì 23 settembre 2013

L'insegnante di Stand Glass

 In Italia non credo che lo Stand Glass come hobby sia molto diffuso. Per cui penso che dicendo questa parola, probabilmente la maggior parte dei miei connazionali non capiscano di cosa si tratti. Puo' essere pero' che dicendo "lampade Tiffany" o i"n stile Liberty", allora, un immagine di quello che e' questa arte artigiana, se la possono fare. Si tratta della realizzazione di vetrate, pannelli, e soprattutto lampade con pezzi di vetro congiunti con metallo fuso.
Sono venuta a sapere per caso che qui in Hakodate c'e' una signora che tiene corsi per imparare a realizzare questi oggetti.
 Qui ho riportato alcune foto fatte durante una esposizione dei suoi allievi. Che ne dite, mica male per chi lo fa solo come hobby vero?
Ebbene, essendo da un po' di tempo che pensavo di fare qualcosa di artigianale, ho deciso di iniziare anche io a cimentarmi con questa arte. E cosi' introdotta da una amica in comune, un giorno sono andata a casa della signori Fuji, l'insengante. La sua e' una casa piuttosto grande, due piani completamente dedicati alla lavorazione del vetro. Nel laboratorio ha 3 forni piccoli per la cottura del vetro e li' accoglie i suoi studenti.
Lei e' stata molto contenta di conoscermi perche' parla un pochino di tedesco e sapendo che anche io un pochino lo capisco e parlo, quando mi ha visto, ha cominciato a sfoggiare il suo. E cosi tra una chiacchiera e l'altra, mi racconta la sua storia, o meglio una parte di essa... e mi dice che 30 anni fa ha vissuto per due anni a Monaco di Baviera con il primo marito che all'epoca studiava medicina. Li' ha imparato il tedesco e ha frequentato un corso per diventare maestra di asilo con metodo Montessori. Mi ha fatto vedere il diploma, primi anni 80', con la traduzione dall'italiano (!) delle regole della Montessori,  in giapponese!
E poi, sorpresa delle sorprese, mi dice che in Italia e' andata alcune volte ma sempre e solo nello stesso posto. Mi chiede: "Conosci Bruxen?" Li' per li' non capivo bene il nome della citta' perche la sua stramba pronuncia del tedesco non me lo consentiva. Poi ho attivato l'immaginazione e ho detto..."Brixen, forse?", e lei "si, si, si!" tutta contenta. E io"ma e' la mia citta'!!" Insomma, quasi da non crederci. L'unico posto che lei ha visitato in Italia e' proprio la mia piccola cittadina! Bressanone. All'epoca ci andava due volte l'anno per una settimana in quanto il marito frequentava seminari di medicina.
Insomma, che sorpresa! Lei pero' non si ricorda il nome della pensione in cui e' stata, e poi...chissa' se ci sara' ancora.....
Inutile dire che il mondo pare proprio non essere poi cosi grande!

martedì 10 settembre 2013

Tokyo 2020



Domenica scorsa alle 5 del mattino, i giapponesi hanno avuto la loro grande notizia: Tokyo e' stata scelta per le Olimpiadi del 2020!
A dire la verita' pochi ci credevano, e' stata quindi una gran bella notizia!
Mio marito che era sveglio per sentire il responso della Commissione riunita a Buenos Aires, e' venuto a sussurrarmi nell'orecchio, all'alba, "hanno scelto Tokyo!"
Per tutta la mattina alla televisione non si parlava d'altro. I giapponesi sono molto nazionalisti e le gare sportive sono uno degli ambiti in cui maggiormente emerge il loro senso patriottistico. Difficile quindi, se non si conosce questo, capire discorsi del tipo di quello fatto da uno dei portavoce del governo che nella conferenza stampa poco dopo l'annuncio della scelta di Tokyo per il 2020,  ha detto, alla fine, "so che nelle gare olimpiche ci sono tre medaglie, c'e' il bronzo, c'e' l'argento, ma noi dobbiamo impegnarci affinche' non si possa pensare che al solo oro!".
Sentire personaggi del mondo politico fare questi tipi discorsi, emozionati, alcuni quasi commossi, e i familiari entusiasmarsi nel sentirli,  ti lascia una sensazione strana. Non ti senti solo straniera, ma senti che ti manca qualcosa. Certo sono contenta se faranno le Olimpiadi in Giappone, ma se avessero scelto Roma, per dire, non credo che mi sarei entusiasmata cosi tanto. Credo che noi italiani abbiamo un senso nazionalistico molto, ma molto basso.

venerdì 2 agosto 2013

Periodo di Matsuri

In questi giorni in citta' si svolgono diverse feste, chiamate Matsuri. Ad Hakodate la piu' conosciuta e' chiamata MINATO MATSURI, ossia Festuvak del Porto. Hakodate e' una citta' portuale come tradizione e al Festival partecipano migliaia di persone. La caratteristica principale e' il Ika Odori, ossia il ballo del calamaro. Hakodate infatti e' molto conosciuta per la pesca dei calamari. Ci sono due giorni di festivita' all'inizio di agosto in cui varie associazioni cittadine e ditte sfilano pr la citta' con al seguito gruppi di persone che ballano il tanto, cosi pare, divertente ballo. Non e' nulla di particolare, solo un momento per fare baldoria insieme e divertirsi.
Ecco qui alcune immagini


lunedì 1 luglio 2013

Ci diamo all'agricoltura biologica

Sono stata un mese in Italia, e ritornata qui, apprendo una grande novita': mio suocero ha avviato una nuova attivita'. Ha iniziato a coltivare un campo. Quando me lo ha detto, pensavo si trattasse di un orto ad uso nostro, ed ero molto contenta perche' mi ha detto che tra le tante cose ha piantato anche le zucchine (qui si trovano solo in stagione purtroppo e come tutte le verdure in Gaippone sono piuttosto care...). Cosi ho chiesto che mi portassero a vedere il posto che si trova ad una mezz'oretta in macchina da casa. Quando siamo arrivati li' sono rimasta sorpresa dalle dimensioni: si tratta di due serre (come nella foto) piu' altri due campi altrettanto grandi. Ho capito che non si trattava solo di orto a nostro uso e consumo, ma di qualcosa di piu' serio. Infatti il suocero e' gia' da molti anni che si impegna dell'ambito dell'ecologia e del biologico, producendo un concime naturale e promuovendo un gruppo di ecologia nella citta'. Ora ha deciso evidentemente di avviare anche una piccola attivita' di tipo agricolo, coltivando verdura biologica. Il fatto e' che per poter vendere direttamente ai consumatori i propri prodotti, qui serve avere almeno il triplo del terreno che ha iniziato a coltivare. Idea che pensa di poter mettere in pratica almeno con l'anno prossimo. Devo dire che l'affitto del terreno e' davvero irrisorio, certo poi c'e' il lavoro ma tra noi e qualche aiutante volontario, ce la si puo' fare.
Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto avere un orto, ma non avrei mai pensato che ne avremmo avuto uno cosi' grande!!
E' incredibile quanto lavoro si possa fare in solo mese (semina, piantagione e montaggio delle serre...) e quanto siano gia' cresciute le piante!!


Primo giorno di asilo

Oggi Oscar-kun, il mio piccolo, ha iniziato a frequentare la scuola materna, che in giapponese si pronuncia "yoocien". Il primo giorno e' andato abbastanza bene, ma da domani dovra' tornare a casa con lo scuolabus, che ci mettera' ben un'oretta a riportarlo a casa, dato che deve fare prima il giro di tutti gli altri bimbi. Le altre mamme dicono che i bambini si divertono ad andare in autobus, perche' cosi' vedono dove abitano i compagni.
I bambini in Giappone alla scuola materna, alle scuole medie e superiori, hanno una divisa, diversa da scuola a scuola. Noi abbiamo dovuto acquistare il kit con la divisa invernale e quella estiva, due borsette, pantoffole e cappelli. Tutti i bambini entrano a scuola con la divisa e il cappellino.
Abbiamo cominciato a fare le prove gia' una settimana prima del suo inizio, e, a detta del piccolo Oscar-kun, la divisa invernale e' molto piu' bella di quella estiva!

                                                    Vestito estivo

                                                    Vestito invernale

martedì 16 aprile 2013

Il primo giorno a scuola

Oggi è cominciata la mia avventura come assistente di lingua inglese alle scuole elementari.
Anzi, devo precisare che l'avventura è iniziata già la settimana scorsa, quando tutti noi assistenti abbiamo avuto un incontro preliminare per concordare il programma dell'anno. L'organizzazione giapponese mi lascia sempre esterefatta, anche perchè nonostante si svolga sempre tutto nel totale rispetto delle buone regole comportamentali giapponesi - sempre molto "cerimoniose" - il clima è sempre molto pacifico, ricco di gentilezza e sorrisi.
Durante il primo incontro si sono riuniti i rappresentanti di una trentina di scuole elementari della città, tutti maestri delle materie principali, e, sorpresa delle sorprese, erano quasi tutti uomini, tanti maestri e pochissime maestre!
Tutti loro erano seduti in un'aula, già ben divisi in gruppi di lavoro e ci aspettavano. Noi assistenti siamo entrati e ci siamo uniti al rispettivo gruppo di lavoro e, fatte le presentazioni, abbiamo cominciato a accordarci sul calendario delle lezioni di inglese per tutto l'anno, in realtà poche, una dozzina per ciascuna scuola.

Oggi è cominciata la mia avventura, in effetti devo dire che ero molto agitata, ma tutti mi hanno subito messo a mio agio, a partire da uno degli insegnanti che si è presentato a me parlandomi in italiano! Mi ha detto infatti che l'Italia gli piace molto e tutti gli anni va a Cortina a sciare! Incredibile, vero?!!
Sono arrivata con un po' di anticipo, e,ovviamente, ho fatto le immancabili gaffe del principiante:
- sono entrata dall'ingresso degli studenti, per poi scoprire che gli insegnanti hanno un ingresso a parte. C'era persino un armadietto a me dedicato con un bigliettino con scritto "Benvenuta Monica"
- ho parcheggiato in un posto che non era un posto macchina. "Ma non era un po' strettino come posto macchina?" mi chiede il segretario. "Beh si in effetti..." dico io, e mi fa vedere dove posso parcheggiare le prossime volte. (E come sempre devo ammettere che mio marito aveva ragione. Prima di partire stamattina mi chiede "Avevi chiesto per il parcheggio?" e io come al solito che lo considero con sufficienza in questi frangenti....ma alla fine mi devo sempre ricredere, e ancora non riesco ad abituarmi a certe stranezze...)

Una volta entrata vengo presentata al Preside il quale poi mi presenta a tutto lo staff insegnante.
In seguito conosco gli insegnanti con i quali dovrò lavorare direttamente, e mi dicono che avrò un'ora con ciascuno durante la mattinata e aggiungono che loro sarebbero andati in classe prima di me e poi mi avrebbero fatto chiamare. Così mi sono seduta e ho aspettato. Finchè poco dopo si sono presentati due bambini che mi hanno detto di seguirli in aula. Gli insegnanti erano più emozionati di me, non ne parliamo poi dei ragazzini, tutti di età tra i 10 e i 12 anni, che però mi hanno fatto tantissime domande, tutti molti curiosi di me e dell'Italia. Che carini i ragazzini a questa età! Sono rimasta stupita che non indossassero la divisa scolastica e che fossero così aperti e liberi di chiedermi cose anche le più disparate davanti ai rispettivi insegnanti. Che bel mondo la scuola! Almeno le elementari.
Ho scoperto che nelle scuole elementari la divisa non si usa, si usa dalle medie in poi. Poi, un'altra cosa che mi ha colpito è che gli insegnanti quando si sono recati in classe, hanno portato delle boccette che, mi hanno detto, servivano per raccogliere le urine degli scolari da consegnare all'Ufficio sanitario della zona, per un controllo del loro stato di salute.
Le quattro ore che dovevo fare sono volate, mi sono divertita molto, e penso anche loro. Ci sarebbe molto da scrivere sul sistema dell'istruzione in Giappone, peraltro anche io non lo conosco ancora bene, ma di una cosa sono abbastanza certa: a mio parere, i bambini, per lo più, frequentano con piacere la scuola e, sebbene il livello medio dell'istruzione pubblica non sia molto alto, imparano la buona educazione.
Sia durante le lezioni che durante la pausa, non ho sentito nessuno gridare, litigare.... e questo mi piace moltissimo.




domenica 3 marzo 2013

Hina Matsuri


Oggi in Giappone si festeggia lo Hina Matsuri. E' una festa tradizionale che vede protagoniste le bambine giapponesi. Si tratta delle festa delle bambine, o festa delle bambole. In ogni casa, in cui ci siano bambine, le famiglie allestiscono le Hina-ningyou, ossia le bambole. Quella che si vede qui è stata fatta dalla mia amica Satomi. Sono bambole che lei ha raccolto da quando era piccola e ogni anno le tira fuori e dispone per bene. Ora, mi dice, al giorno oggi, è difficile vedere nelle case tutte queste bambole, la maggior parte delle persone ha solo la parte principale, ossia l'imperatore e l'imperatrice e al massimo la seconda fila.
Queste bambole sono fatte di porcellana e i vestiti sono fatti con i tessuti che si usano veramente per i kimono. Sono belle, ma tutto sommato averle o meno per me non farebbe molta differenza. Invece ci sono persone che le desiderano proprio e vorrebbero averle, ma quelle di buona fattura costano davvero molto!



                                                   Con gli amichetti.....


Qui sotto il lavoretto fatto al nido!

giovedì 14 febbraio 2013

San Valentino

Anche in Giappone si festeggia San Valentino, anche se in modo diverso.
E' usanza infatti che le donne regalino cioccolatini a tutti gli uomini del loro "entourage".....ossia familiari, colleghi, parenti, amici..... i cioccolatini, oppure altri tipi di dolci, sono d'obbligo. I supermercati cominciano a vendere i pacchetti di cioccolatini confezionati già da inizio gennaio. Ma non manca chi ricorre al fai da te, preparando i cioccolatini in casa.
Il mio primo anno in Giappone, non sapendo di questa usanza, confesso di essere rimasta piuttosto male nel vedere mio marito che riceveva regalini dalle colleghe, dalla mamma, dalla sorella.....e da me...niente....
E così dall'anno seguente mi sono messa all'opera anche io.
Quest'anno ho fatto di più, ho fatto io i cioccolatini. Ho usato la semplice ricetta per fare i Trouffles di cioccolato, e ne ho fatti abbastanza per tutti: colleghi di mio marito, parenti, amici....

Ecco qui alcuni momenti della preparazione!


                                         Anche Oscar mi ha aiutato!!!




                                   Le scatole carine che si trovano al Daiso (circa 1 euro l'una)!!!!

domenica 20 gennaio 2013

La visita al Tempio

Il Primo di Gennaio come da tradizione ci siamo recati al Tempio. I Giapponesi vanno al Tempio a partire dalla mezzanotte di Capodanno, c'è chi va subito, allo scoccare dell'inizio del Nuovo Anno, in piena notte e chi invece ci va i giorni successivi. Noi ci siamo andati la sera del 1°. Fortunatamente non c'era molta gente e non abbiamo aspettato molto. Di fatto non si entra nel Tempio, ci si affaccia dall'esterno, si lancia la monetina e poi si fa suonare una campana e si fa una breve preghiera. Per fare questo se ci sono tante persone si deve aspettare in fila.




 
Dopodichè si acquista il Oomikuji, un bigliettino della "Buona o Cattiva Sorte" si potrebbe dire. Vi si può leggere infatti se il Nuovo Anno sarà portatore di Buone Cose oppure no. Nel caso il biglietto risultasse non gradito, la tradizione vuole che il suo proprietario lo lasci in prossimità del Tempio, appendendolo sugli alberi o su apposite cordicelle.




Coloro che invece hanno avuto la fortuna di pescare un biglietto di Buona Fortuna lo portano a casa e lo mettono sul Kamidana, ossia il piccolo altarino dedicato agli Dei, posto in ogni casa. I nostri sono stati tutti e tre positivi fortunatamente! Speriamo porti bene davvero!