sabato 22 marzo 2014

La saggezza della maestra di Stand Glass

Chi mi segue su questo blog sa che da un paio di mesi ho iniziato a frequentare un corso di lavorazione del vetro. E' molto interessante, anche se stancante perché richiede molta concentrazione e forza fisica. Nel mio orario siamo in cinque donne a frequentare il corso e devo dire che anche se e' piacevole stare in compagnia, e' piuttosto stancante dover ascoltare e dialogare con le signore un po' più in la' con gli anni e per di più in giapponese! Ad ogni modo si imparano anche molte cose sul modo di pensare della gente qui. Ed ecco che viene fuori il tema sul ruolo della donna in Giappone a confronto con l'Europa. L' insegnante e' stata per due anni in Germania da giovane, e per alcuni periodi, come già ho detto, e' stata anche a Bressanone. Durante questi soggiorni in Alto Adige, ha avuto occasione di andare a sentire un'opera all'Arena di Verona. In quell'occasione e' rimasta molto colpita dalla gentilezza di un uomo che era seduto dietro di lei e che le ha offerto il suo maglione vedendo che lei aveva freddo. "Chissa' perché quel signore mi ha dimostrato tanta gentilezza nonostante fosse con la sua compagna e vedendo che io ero con il mio fidanzato..." fa lei. Io le dico che in Italia non e' una cosa così strana, e' un segno di gentilezza, meglio potremmo dire di cavalleria. Lei mi dice che lo ha capito, che in questo in effetti gli uomini giapponesi sono molto diversi. Ma dopo un momento in cui sembrava quasi che il suo pensiero andasse alla nostalgia per un certo romanticismo che in realtà' credo non abbia mai conosciuto, si fa più seria, e con tono molto pragmatico mi sentenzia: "Comunque, Monica, sarà pure che da voi ci sia l'usanza di lady first (appunto il concetto cavalleresco per cui la donna debba essere corteggiata, aiutata e coccolata dall'uomo), ma sai, qui da noi c'e' una usanza ancora migliore. E cioè che le mogli giapponesi ricevono e gestiscono interamente gli stipendi dei rispettivi mariti. E ti assicuro, che questo e' molto meglio del vostro romanticismo. A proposito, a casa tua con tuo marito, come funziona?"
"Beh......" faccio io, sentendomi inspiegabilmente in imbarazzo per il fatto di non essere una tale "privilegiata"..."diciamo che da noi non funziona proprio così.... Del resto, se dovessi gestire tutto io lo stipendio di mio marito, finirei col spendere molto di più di quanto non sia necessario. Meglio che faccia lui." E le signore presenti, cogliendo l'ironia della battuta, sorrisero, ma sembravano anche stupite che in Occidente ci fosse un sistema diverso. Il fatto cha alcune donne europee per ogni loro capriccio debbano chiedere ogni volta i soldi al marito, sembra una cosa inconcepibile per loro. In particolare le signore giapponesi più' anzianotte, in forza di questa usanza, si sentono molto forti e importanti nel loro ruolo di mogli, in quanto si trovano a gestire non solo tutte le spese relative a casa, educazione e necessita dei figli, ecc.... ma anche le spese per le proprie necessita' e addirittura sono loro a stabilire ogni mese, a seconda delle diverse esigenze di tutti, quanto il marito può spendere per i propri vizi, siano sigarette, uscite fuori o altro. Mica male vero?
Ad ogni modo per le donne più giovani invece il discorso cambia, molte di loro lavorano e dividono quindi tutti gli oneri col marito, molte addirittura sono invece madri single, con tutte le difficoltà del caso.


lunedì 23 dicembre 2013

Modella per un giorno

Per un giorno ho fatto da modella ad una sfilata organizzata da un salone di bellezza. Il tema non erano i vestiti ma il trucco e la capigliatura. Io ho indossato il Kimono, non era la prima volta che lo facevo e non ne ero molto entusiasta a dire la verita', perché e' molto scomodo e difficilissimo camminare quando lo si indossa. Ad ogni modo e' andato tutto bene.
Ecco alcuni scatti della giornata.

                                          Le ragazze del gruppo stile moderno

La preparazione - il make up

Io e le altre due ragazze del gruppo "Wa" (Tradizionale giapponese)

domenica 3 novembre 2013

I colori dell'autuno

 Se si pensa ai colori dell'autunno in Giappone, non si puo' non pensare al  Momigi, l'acero rosso giapponese. Questo albero, dalle foglie verdi in primavera in autunno, si colora di giallo e poi di rosso intenso in autunno, regalando magnifiche sfumatore di colori aranciati prima e rosso fuoco dopo.
Ecco delle foto che ho fatto in queste settimane in alcuni parchi della zona.












lunedì 23 settembre 2013

L'insegnante di Stand Glass

 In Italia non credo che lo Stand Glass come hobby sia molto diffuso. Per cui penso che dicendo questa parola, probabilmente la maggior parte dei miei connazionali non capiscano di cosa si tratti. Puo' essere pero' che dicendo "lampade Tiffany" o i"n stile Liberty", allora, un immagine di quello che e' questa arte artigiana, se la possono fare. Si tratta della realizzazione di vetrate, pannelli, e soprattutto lampade con pezzi di vetro congiunti con metallo fuso.
Sono venuta a sapere per caso che qui in Hakodate c'e' una signora che tiene corsi per imparare a realizzare questi oggetti.
 Qui ho riportato alcune foto fatte durante una esposizione dei suoi allievi. Che ne dite, mica male per chi lo fa solo come hobby vero?
Ebbene, essendo da un po' di tempo che pensavo di fare qualcosa di artigianale, ho deciso di iniziare anche io a cimentarmi con questa arte. E cosi' introdotta da una amica in comune, un giorno sono andata a casa della signori Fuji, l'insengante. La sua e' una casa piuttosto grande, due piani completamente dedicati alla lavorazione del vetro. Nel laboratorio ha 3 forni piccoli per la cottura del vetro e li' accoglie i suoi studenti.
Lei e' stata molto contenta di conoscermi perche' parla un pochino di tedesco e sapendo che anche io un pochino lo capisco e parlo, quando mi ha visto, ha cominciato a sfoggiare il suo. E cosi tra una chiacchiera e l'altra, mi racconta la sua storia, o meglio una parte di essa... e mi dice che 30 anni fa ha vissuto per due anni a Monaco di Baviera con il primo marito che all'epoca studiava medicina. Li' ha imparato il tedesco e ha frequentato un corso per diventare maestra di asilo con metodo Montessori. Mi ha fatto vedere il diploma, primi anni 80', con la traduzione dall'italiano (!) delle regole della Montessori,  in giapponese!
E poi, sorpresa delle sorprese, mi dice che in Italia e' andata alcune volte ma sempre e solo nello stesso posto. Mi chiede: "Conosci Bruxen?" Li' per li' non capivo bene il nome della citta' perche la sua stramba pronuncia del tedesco non me lo consentiva. Poi ho attivato l'immaginazione e ho detto..."Brixen, forse?", e lei "si, si, si!" tutta contenta. E io"ma e' la mia citta'!!" Insomma, quasi da non crederci. L'unico posto che lei ha visitato in Italia e' proprio la mia piccola cittadina! Bressanone. All'epoca ci andava due volte l'anno per una settimana in quanto il marito frequentava seminari di medicina.
Insomma, che sorpresa! Lei pero' non si ricorda il nome della pensione in cui e' stata, e poi...chissa' se ci sara' ancora.....
Inutile dire che il mondo pare proprio non essere poi cosi grande!

martedì 10 settembre 2013

Tokyo 2020



Domenica scorsa alle 5 del mattino, i giapponesi hanno avuto la loro grande notizia: Tokyo e' stata scelta per le Olimpiadi del 2020!
A dire la verita' pochi ci credevano, e' stata quindi una gran bella notizia!
Mio marito che era sveglio per sentire il responso della Commissione riunita a Buenos Aires, e' venuto a sussurrarmi nell'orecchio, all'alba, "hanno scelto Tokyo!"
Per tutta la mattina alla televisione non si parlava d'altro. I giapponesi sono molto nazionalisti e le gare sportive sono uno degli ambiti in cui maggiormente emerge il loro senso patriottistico. Difficile quindi, se non si conosce questo, capire discorsi del tipo di quello fatto da uno dei portavoce del governo che nella conferenza stampa poco dopo l'annuncio della scelta di Tokyo per il 2020,  ha detto, alla fine, "so che nelle gare olimpiche ci sono tre medaglie, c'e' il bronzo, c'e' l'argento, ma noi dobbiamo impegnarci affinche' non si possa pensare che al solo oro!".
Sentire personaggi del mondo politico fare questi tipi discorsi, emozionati, alcuni quasi commossi, e i familiari entusiasmarsi nel sentirli,  ti lascia una sensazione strana. Non ti senti solo straniera, ma senti che ti manca qualcosa. Certo sono contenta se faranno le Olimpiadi in Giappone, ma se avessero scelto Roma, per dire, non credo che mi sarei entusiasmata cosi tanto. Credo che noi italiani abbiamo un senso nazionalistico molto, ma molto basso.

venerdì 2 agosto 2013

Periodo di Matsuri

In questi giorni in citta' si svolgono diverse feste, chiamate Matsuri. Ad Hakodate la piu' conosciuta e' chiamata MINATO MATSURI, ossia Festuvak del Porto. Hakodate e' una citta' portuale come tradizione e al Festival partecipano migliaia di persone. La caratteristica principale e' il Ika Odori, ossia il ballo del calamaro. Hakodate infatti e' molto conosciuta per la pesca dei calamari. Ci sono due giorni di festivita' all'inizio di agosto in cui varie associazioni cittadine e ditte sfilano pr la citta' con al seguito gruppi di persone che ballano il tanto, cosi pare, divertente ballo. Non e' nulla di particolare, solo un momento per fare baldoria insieme e divertirsi.
Ecco qui alcune immagini


lunedì 1 luglio 2013

Ci diamo all'agricoltura biologica

Sono stata un mese in Italia, e ritornata qui, apprendo una grande novita': mio suocero ha avviato una nuova attivita'. Ha iniziato a coltivare un campo. Quando me lo ha detto, pensavo si trattasse di un orto ad uso nostro, ed ero molto contenta perche' mi ha detto che tra le tante cose ha piantato anche le zucchine (qui si trovano solo in stagione purtroppo e come tutte le verdure in Gaippone sono piuttosto care...). Cosi ho chiesto che mi portassero a vedere il posto che si trova ad una mezz'oretta in macchina da casa. Quando siamo arrivati li' sono rimasta sorpresa dalle dimensioni: si tratta di due serre (come nella foto) piu' altri due campi altrettanto grandi. Ho capito che non si trattava solo di orto a nostro uso e consumo, ma di qualcosa di piu' serio. Infatti il suocero e' gia' da molti anni che si impegna dell'ambito dell'ecologia e del biologico, producendo un concime naturale e promuovendo un gruppo di ecologia nella citta'. Ora ha deciso evidentemente di avviare anche una piccola attivita' di tipo agricolo, coltivando verdura biologica. Il fatto e' che per poter vendere direttamente ai consumatori i propri prodotti, qui serve avere almeno il triplo del terreno che ha iniziato a coltivare. Idea che pensa di poter mettere in pratica almeno con l'anno prossimo. Devo dire che l'affitto del terreno e' davvero irrisorio, certo poi c'e' il lavoro ma tra noi e qualche aiutante volontario, ce la si puo' fare.
Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto avere un orto, ma non avrei mai pensato che ne avremmo avuto uno cosi' grande!!
E' incredibile quanto lavoro si possa fare in solo mese (semina, piantagione e montaggio delle serre...) e quanto siano gia' cresciute le piante!!